Scopri Pietramelara

Storiografia di Pietramelara

Il nostro comune

La vista che offre Pietramelara per chi la raggiunge da fuori, è un quadro d’autore. Con lo sfondo del Monte Maggiore e, incastonato alle sue pendici, il nostro piccolo, meraviglioso Borgo.

Pietramelara, però ha origini molto più antiche del Borgo medievale, i primi insediamenti umani nel nostro territorio risalgono all’età della Roma Repubblicana.

Il borgo, nella sua struttura attuale, nasce intorno al IX Secolo costruito da alcuni principi Longobardi che vivevano nelle zone di Benevento e Cassino. La Torre e l’abitato che si irradia da esso, avevano l’originaria funzione di controllo sulla valle circondata dai monti. Fu abbandonata nei secoli e, successivamente ripresa dai Normanni nel XII Secolo. Il Borgo è una piccola cittadina fortificata e dotata di 12 Torri di avvistamento. Nel 1496 al culmine di una serie di eventi, tra cui la Congiura dei Baroni e l’ascesa di Carlo VIII, Pietramelara fu saccheggiata e rasa al suolo, in un evento che passerà alla storia come “Sacco di Pietramelara”. Ne seguirà un periodo di ripresa quando divenne dimora di Lucio Caracciolo, duca di Roccaromana.

Il borgo fu danneggiato durante la II Guerra Mondiale quando fu distrutto anche l’Arco di Santa Maria, simbolo di accesso allo stesso e posto all’ingresso del centro storico di Pietramelara.

Guida geo-politica

Il nostro comune conta ad oggi poco meno di cinquemila abitanti. Negli anni si è assistito allo spopolamento del borgo medievale con lo spostamento dell’economia nelle aree pianeggianti intorno ad esso. La via naturale di arrivo a Pietramelara è la Casilina, già via consolare romana, proseguendo ad est verso Vairano, per chi arriva da nord, o verso il piccolo centro di Riardo per che viene da sud.

I monti Trebulani circondano la Piana di Pietramelara sia nella parte meridionale che in quella orientale dove è ubicato il comune, con annesso castello, di Roccaromana. A sud, non visibili da Pietramelara, perchè “nascosti” dal Monte Maggiore, ci sono gli abitati di Rocchetta e Croce, Liberi e Formicola.

Pietramelara confina a nord con Pietravairano e, in piccola parte col comune di Vairano Patenora, raggiungendo i quali si incontrano i piccoli borghi di San Felice e Marzanello. Le varie colline che circondano la vallata però non permettono la visione del nostro comune dai paesi limitrofi. Tale caratteristica ha prodotto nei secoli un isolamento che ha permesso la conservazione di usi e tradizioni peculiari del paese.

La cima più alta che sovrasta Pietramelara è Pizzo San Salvatore (1037m s.l.m.) che fa parte della catena del Monte Maggiore, la vallata alle sue pendici rende il clima temperato, poco freddo d’inverno e fresco d’estate.

La presenza di altri comuni con i loro antichi castelli (Riardo, Vairano Patenora, Pietravairano e Roccaromana), ha dato il nome alla valle circostante chiamata anche “Valle dei Cinque Castelli.

Etimologia del nome

Il nome Pietramelara può ricondursi, nella sua origine, a tre diverse etimologie:

– Il toponimo potrebbe derivare dalla presenza di numerosi sciami di api sulla Cima del Monte Maggiore chiamata “Pizzo Madama Marta”, conosciuta anche come “Monte Melito”, ricca di riserve di miele che, fondendosi al sole estivo, rendevano lucida la superficie della pietra della montagna. Da “Pietra Mellaria”, dunque, deriverebbe il nome Pietramelara.

– Un secondo significato è riscontrabile nel “Catalogus Baronum” (1150-1168) e sarebbe il risultato della contrazione tra il latino “Petra” e “ Miliaria”, riferito dunque a pietra miliare.

– Il terzo deriverebbe dalla “Mola”, che in dialetto indica la pietra utilizzata per affilare i metalli, successivamente declinata in “ Pietra Molara”.

Esiste poi una quarta ipotesi, condivisa da non molti studiosi, che farebbe risalire l’etimologia del termine Pietramelara all’insediamento romano rinvenuto sul “Monte Castellone”.

Stemma di Pietramelara

Lo stemma ufficiale fu creato su esplicita richiesta dell’Amministrazione Comunale nel 1978, guidata all’epoca dal sindaco Giovanni Sorbo e sostenuto dall’assessore (poi anch’egli sindaco) Vincenzo Zarone. Il Presidente della Repubblica Sandro Pertini, quindi, con decreto presidenziale concesse un nuovo stemma e un gonfalone al Comune.

Il Decreto 1978-12-13 D.P.R. recita:

«Stemma: d’azzurro, ad un monte di pietre sostenente un vaso di cotto, sormontato da tre api d’oro, male ordinate in volo verso il vaso. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo con sfondo bianco e azzurro.

Lo stemma utilizzato sino al ‘78 e riconosciuto con decreto del capo del governo dell’8 aprile 1936, era così descritto: 

«D’argento, al monte di tre cime di verde, la mediana sostenente un alveare accostato da tre api, disposte 1 e 2; al capo del Littorio.»

Stemma del Comune di Pietramelara
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